Lo Strumento europeo per la pace (European Peace Facility, EPF) è uno strumento fuori bilancio per consolidare le azioni dell'Unione europea finalizzate a prevenire i conflitti, costruire la pace e rafforzare la sicurezza internazionale.[1] Inquadrato nell'ambito della Politica estera e di sicurezza comune (PESC), questo fondo coordina le iniziative degli Stati membri dell'Unione europea ed estende il sostegno ai partner dell'Unione in tutto il mondo. Dal suo avvio, avvenuto il 22 marzo 2021, l'Unione europea può sostenere le operazioni nei paesi terzi, come è avvenuto con l'invasione russa dell'Ucraina, quando il Consiglio del 28 febbraio 2022 ha approvato la decisione di fornire equipaggiamenti militari alle forze armate ucraine.[2]
Per contribuire ad aumentare le capacità militari e di difesa autonome dei paesi partner, il fondo può fornire attrezzature e infrastrutture correlate e fornire misure di assistenza.[1] Lo strumento, che dispone di 5 miliardi di euro (a valori 2018) per il periodo 2021-2027, garantirà il finanziamento dei costi delle operazioni della Politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC).[1]
A partire dalla sua istituzione, l'EPF sostituisce e amplia i precedenti strumenti finanziari in questo settore, vale a dire il meccanismo Athena[3] e il Fondo per la pace in Africa (APF).[4]